Herpes virus labiale
a cura di: dr. Michele Caruso

Comparsa dell’Hepes virus labialis nel palato dopo cura dentale

HERPES SIMPLEX LABIALIS. Si presenta al mio studio un paziente, maschio di 54 anni. Iperteso in terapia con 1 capsula al dì di beta-bloccante. Null’altro di rilevante nè all’anamnesi remota, nè recente e nè odontoiatrica. All’esame obiettivo del cavo orale, oltre alla necessità di una detartrasi, il paziente mette in evidenza una carie penetrante del sesto dente superiore di sinistra. La carie, valutata anche radiograficamente, sebbene profonda non sembra dover portare il dente alla devitalizzazione. All’appuntamento successivo fissato per la cura del 26, eseguo preliminarmente un’anestesia locale con un ago di diametro 30 G, blisterato, e un anestetico locale composto da articaina al 3% e adrenalina con una concentrazione di 1.200.000. L’anestesia viene fatta nel fornice e nella zona palatale corrispondente al 26. Finita la cura, avviso il paziente che l’anestetico durerà per altri 60 minuti circa e di fare attenzione a non mordere il labbro in attesa che ritorni la sensibilità. Lo stesso paziente il giorno seguente nel pomeriggio chiama il mio studio dicendo che il dolore nel palato non passa e che gli pare che nella zona dove è stata eseguita l’anestesia stia comparendo un arrossamento che gli causa fastidio.

Lo tranquillizzo e, visto che mi trovo quasi a fine giornata, lo rinvio al giorno dopo. Richiamato il giorno seguente, il paziente, riferisce il perdurare di una dolenzia nel palato e lamenta la comparsa di piccole lesioni nel punto in cui è stata eseguita l’anestesia e che al telefono non sa meglio descrivere. Invitato il giorno stesso in studio per un controllo, visitando il palato nella zona dell’anestesia riscontro delle lesioni vescicolo-bollose in corrispondenza della radice del 26. Ad un approfondimento dell’anamnesi, alla domanda se soffre di herpes labialis, il paziente risponde che periodicamente, specie quando si trova sotto stress, gli compaiono le classiche “febbri del labbro”. Decido di monitorare la lesione vescicolo-bollosa e prescrivere solo antidolorifici al bisogno e risciacqui con clorexidina allo 0,12% dopo i pasti per una settimana. Rivisitato il paziente dopo due giorni, le vescicole, del tutto simili a quelle dell’herpes labialis che colpisce la mucosa e la cute del labbro, sono divenute delle piccole ulcere. Dopo una settimana circa vi è stata una completa restitutio ad integrum con scomparsa di ogni sintomo. Si è trattato di un caso di herpes visrus labialis che ha colpito il palato, scatenato dal piccolo trauma dell’anestesia.

E’ stato essenziale tranquillizzare il paziente e spiegare che si trattava solo di una banale “febbre della mucosa del palato” invece che del solito labbro; che la causa questa volta non era stato lo stress o i raggi ultravioletti, ma il banale trauma dell’ago e che in futuro gli potrà succedere nuovamente in quanto è un paziente portatore di herpes visus.

Fase bollosa di herpes virus labialis
Rottura delle vescicole con formazione di piccole ulcere
Formazione di crosticine
Guarigione

dr. Michele Caruso

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